Quali sono le popolazioni costrette alla fuga nel mondo e quale paese europeo ospita più rifugiati? 12 domande per scoprire quanto ne conosci sul tema.
Ci sono alcuni giornali ed alcuni giornalisti, a cui la parola etica fa venire l’orticaria solo a sentirla. Sono quelli che pensano che la libertà di parola sia libertà di seminare odio, di scrivere fatti che nulla hanno a che vedere con la realtà e che esistono solo nella logica della propaganda di certa politica.
Prima di ottobre a Lampedusa era agosto e l’isola era nel pieno della sua estate. Un bambino eritreo camminava con un foglio aperto davanti al viso. Lo seguiva una piccola folla ordinata che scandiva slogan. Era una folla vestita con le tute colorate di blu e rosso del centro di Contrada Imbriacola
A pochi giorni dalla morte di George Floyd, un nero di 46 anni, ammanettato, bloccato a terra da un agente bianco, Derek Chauvin, che gli ha tenuto un ginocchio premuto sul collo per 9 minuti, rivolgiamo qualche domanda a Fabrizio Tonello dell’università di Padova, esperto di Stati Uniti e di politica americana
di Associazione Carta di Roma e UNAR Se il ritorno alla normalità comprende anche la normalità del luogo comune e del pregiudizio, allora forse dovremmo pensarci su un attimo. Nel racconto di Francesco Merlo per la Repubblica di oggi emerge una rappresentazione dettagliata dello stereotipo antizigano. Due donne sull’autobus, le chiama zingare, il termine dispregiativo… Leggi tutto
La liberazione di Silvia Romano, la gioia dell’arrivo in Italia, l’emozione dell’incontro con i genitori e l’accoglienza affettuosa della sua città di residenza, sono stati accompagnati da commenti, approfondimenti e critiche alla conversione alla religione islamica, all’abito tradizionale indossato all’arrivo, simbolo della adesione ai principi dell’Islam
Abbiamo scelto da tempo di non mostrare le orribili prime pagine dei giornali che hanno il solo scopo di diffondere odio e menzogne. Riteniamo sia un errore dare visibilità a quelle testate seppure attraverso una legittima e sacrosanta indignazione.
COSPE e Associazione Carta di Roma presentano il video “Non sono io” per un 25 aprile celebrato dai migranti che in questi giorni di emergenza lavorano con noi e per noi
È pratica comune in questi giorni prestare una attenzione spasmodica ai dati, agli aggiornamenti continui sulla diffusione del Covid 19, ai bollettini e alle dichiarazioni di medici ed esperti.
«Bisognerebbe fermarsi a riflettere sul contenuto delle parole, che invece sono travolte dalla confusione della rissa politica, dell’affermazione di se, della pretesa di comunicare solo ed esclusivamente attraverso la propaganda. Se le parole diventano accessorio del “dibattito” politico si svuotano di significato».
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Quiz: quanto ne sai di persone migranti e rifugiate?
Le migrazioni nel 2021, il nuovo fact-checking di Ispi
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