Calano i contagi in tutto il mondo ad eccezione dell’Africa, dove a fronte di una grave carenza nella capacità di tracciare i nuovi casi, salgono di quasi 180 mila nell’ultima settimana.
Gli umani sono creature sociali che sono facilmente influenzate dalla rabbia e dal furore che sono ovunque in questi giorni. Quali conseguenze hanno i discorsi incendiari dei politici in questo contesto? Il seguente articolo è stato pubblicato originariamente qui da The New York Times. La neuroscienza dei discorsi di odio di Richard A. Friedman – opinionista del… Leggi tutto
Il rapporto “Migration and its impact on cities” è utile anche per accantonare una serie di luoghi comuni a cominciare da quello che vede l’Europa segnata dall’emergenza immigrazione come se non fosse un fenomeno strutturale, che non riguarda direttamente i cittadini della “vecchia Europa”. In secondo luogo mette in luce un impatto sulle città che devono affrontare la sfida crescente delle migrazioni internazionali ma che non sono certamente caratterizzate dall’ occupazione urbana da parte dei cittadini stranieri.
I giornalisti ciprioti si sono riuniti il 9 ottobre per dare il via ad un progetto innovativo sul territorio che vede importanti iniziative di lavoro e di confronto professionale. Queste attività hanno visto il sostegno di Harlem Désir, rappresentante recentemente nominato sulla libertà dei mezzi d’informazione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) che si occupa del coordinamento delle attività su libertà e sviluppo dei media che copre 57 paesi nel mondo.
“Pensate che io sia una minaccia?” , “Pensate che debba tornare da dove sono venuto?” “Non pensate che vorrei essere un supereroe” sono le domande che voci di bambini pongono a chi si prende il tempo di guardare questo video di poco più di un minuto, “Un bambino è un bambino”.
In 140 minuti l’artista e attivista cinese ha scelto di raccontare ciò che accade quando si lascia il proprio paese, attraversando confini e barriere. Il lavoro è in concorso alla mostra di Venezia Ai Weiwei, artista e attivista cinese noto, anche per le sue grandi installazioni, come quella con i gommoni a Palazzo Strozzi a… Leggi tutto
“Migrate” è una mostra e un libro scaturiti dal progetto di otto fotografi internazionale che attraverso le immagini hanno esplorato la migrazione, umana. Il progetto è realizzato da next generation, un’iniziativa dell’Unicef.
Si chiama echo refugee library ed è un progetto indipendente, una libreria mobile, allestita su un minivan, per giovani ed adulti richiedenti asilo che sono in attesa in Grecia. Un’iniziativa avviata nel luglio 2016 da ECHO (education community hope opportunity), un’organizzazione dedicata a promuovere iniziative educative nei campi rifugiati.
Attraverso il progetto fotografico The Power of Faces: Looking at the Global Refugee Crisis (La Forza dei Volti: Guardando la Crisi Globale dei Rifugiati) Daniel Farber Huang e Theresa Menders hanno realizzato foto di famiglia, in posa.
Dirty Messages è il nome del progetto artistico di Thaer Maarouf, siriano, che ha deciso di raccogliere le scarpe di donne, uomini e bambini che hanno attraversato il mare, il cemento e la sabbia.
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