Il dossier statistico immigrazione 2017 è stato presentato il 26 ottobre al Teatro Orione di Roma, a cura del centro studi e ricerche Idos in partenariato con la rivista Confronti e in collaborazione dell’Ufficio nazionale antidiscriminazione razzismo (Unar) presenta un contesto che va continuamente modificandosi e in cui gli immigrati e i loro figli assumono una rilevanza sempre maggiore dal punto di vista demografico, occupazionale e socio-culturale.
Un decalogo per gli studenti che avranno, in tal modo, più strumenti per capire come particolari tecniche del web orientano i messaggi di odio e come si diffondano velocemente le false notizie nell’era dei social.
Nonostante gli sbarchi di migranti sulle coste italiane siano nettamente diminuiti negli ultimi due mesi, non sono mutate le ragioni di chi decide di lasciare il proprio paese. Dal 2011 sono oltre 700.000 le persone che hanno raggiunto l’Italia via mare, e circa l’80% di loro proviene da paesi dell’Africa subsahariana. Cosa spinge i migranti africani a mettersi in viaggio verso l’Europa? Quali le cause di breve e di lungo periodo, quali i trend futuri, e quali politiche possono adottare Italia ed Europa per gestire i flussi migratori?
La sfida del fact checking alle immagini. Se informazione e propaganda politica corrono rapidissime sui social media e se gli stessi Facebook e Twitter sono divenuti fonti per il giornalismo, gli strumenti di verifica in mano al giornalista devono essere applicati non solo alle news ma anche alle foto che circolano in rete realizzate e diffuse da professionisti e da utenti.
Il numero del quotidiano Libero oggi in edicola apre la prima pagina con questo titolo: “Dopo la miseria portano le malattie”. Il sommario precisa: “Immigrati affetti da morbi letali diffondono infezioni.
Di operazioni di ricerca e soccorso i media parlano, e tanto: presenti nel 13% delle notizie sull’immigrazione nei principali quotidiani italiani e nel 18% dei servizi sull’immigrazione dei tg in prima serata e legate soprattutto al racconto di naufragi (39%) e azioni di salvataggio (22%). Ma come se ne parla?
La settimana nei tg è stata dominata dalla politica internazionale, protagonista in Italia con il G7 e Trump. L’aumento delle vittime dei naufragi e i salvataggi in mare tra le eccezioni sul tema immigrazione A cura di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg In una settimana dominata dalla presenza di Trump in Italia e dal G7 di… Leggi tutto
Perché usare dati e statistiche quando si scrive di migranti e rifugiati? Perché i numeri aiutano a 1) “pulire” l’informazione dalle scorie di pregiudizi e luoghi comuni; 2) a certificare e a fondare meglio le argomentazioni; 3) a verificare affermazioni discutibili (fact cheking); 4) a trovare storie e notizie che – attraverso altre fonti – rimarrebbero sepolte.
La settimana dell’informazione mainstream si apre con il clamore per l’inchiesta che ha portato a 68 arresti per le illegalità e le commistioni con la ‘’ndrangheta in relazione alla gestione del più grande Cara d’Europa, quello di Isola Capo Rizzuto. Lunedì sera apertura su tutti i tg per le parole del procuratore Nicola Gratteri che parla di “cibo da maiali” per le centinaia di richiedenti asilo “ospitati” nella struttura.
Oltre al dibattito sui salvataggi in mare nei tg è stato raccontata la tragedia delle tre giovani vittime del rogo del camper e le dichiarazioni della Serracchiani che attribuisce a uno stupro una gravità maggiore se commesso da un profugo Di Alberto Baldazzi, Osservatorio Tg In una settimana che si apre con la notizia dei… Leggi tutto
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