La grande migrazione climatica è già iniziata. Con movimenti crescenti della popolazione nei prossimi trent’anni, in particolare nell’Africa sub-sahariana.
Gli esperti: bloccare il diritto di richiedere asilo è una violazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
L’Europa è chiamata a invertire rotta garantendo protezione ai cittadini afghani. I segnali non sono incoraggianti.
Un ulteriore muro, quello polacco, si alza in Europa. Frontex ha sede proprio a Varsavia, ma questo non basta a risvegliare un’agenzia travolta dalle polemiche per i costi astronomici e per la mancanza di trasparenza.
Nel nuovo rapporto Onu sui campi di detenzione orrori e abusi anche sui bambini.
Il Consiglio Affari Interni dell’UE dedicato alla crisi in Afghanistan si conclude come l’ennesima occasione mancata di dare priorità a dignità e diritti, di scegliere la via della solidarietà nei confronti di scappa da guerra e persecuzione.
Il Consiglio straordinario Affari interni dell’Ue si chiude con un comunicato che mette d’accordo tutti. Su pressing di Austria, Lituania e Polonia scompare la parola solidarietà, i rifugiati afgani saranno aiutati “vicino” a casa loro, nei Paesi limitrofi.
In riferimento al secondo principio della Carta di Roma, si chiede a giornaliste/i e ai professionisti della comunicazione di tutelare l’identità e la privacy delle persone afghane di cui si riporta la notizia o nel corso di un’intervista.
Per anni l’UE ha fallito nella risposta ai bisogni di migliaia di bambini, adolescenti e famiglie in fuga, che nel disperato tentativo di attraversare i confini hanno incontrato respingimenti violenti e illegali.
UNHCR stima che il 90% dei 2,6 milioni di rifugiati afghani al di fuori del Paese viva nei vicini Iran e Pakistan. In confronto, circa 630.000 afghani hanno chiesto asilo nei paesi dell’UE negli ultimi 10 anni.
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